È morto Ratan Tata: capo del gruppo che controlla Jaguar Land Rover

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È morto Ratan Tata, imprenditore indiano a capo del gruppo che in ambito automobilistico controlla i marchi Jaguar e Land Rover.

Pubblicità 10 Ottobre 2024 19 È morto a 86 anni Ratan Tata, l’imprenditore a capo del Gruppo Tata tra i cui tanti settori d’interesse c’è anche quello automobilistico. Secondo quanto riportato dai media indiani, Tata si trovava in terapia intensiva in un ospedale di Mumbai, dove era entrato alcuni giorni fa per una serie di controlli. La scomparsa di Ratan Tata è avvenuta nella notte tra mercoledì e giovedì ed è stata sottolineata anche dal primo ministro indiano, Narenda Modi, che con un post su X che lo ritrae insieme a Tata ha voluto rendere omaggio all’imprenditore, definito “un imprenditore visionario, un’anima compassionevole, un essere umano straordinario”. Shri Ratan Tata Ji was a visionary business leader, a compassionate soul and an extraordinary human being. He provided stable leadership to one of India’s oldest and most prestigious business houses. At the same time, his contribution went far beyond the boardroom. He endeared… pic.twitter.com/p5NPcpBbBD L’ascesa imprenditoriale di Tata ha coinciso per buona parte con la crescita dell’economia indiana, a partire dal 1991 e dalla rivoluzione economica voluta da Jawaharlal Nehru per intraprendere la strada del capitalismo. Tata prese il comando di un gruppo ultracentenario ma un po’ sottotono, portandolo gradualmente a crescere fino a raggiungere oltre cento paesi per un fatturato annuo di 165 miliardi di dollari. Da sempre a favore dell’inserimento dei giovani in azienda, Ratan Tata ha proseguito per tutta la sua attività a sostenere i progetti filantropici del gruppo, al punto che ancora oggi quasi due terzi del capitale sociale della holding, la Tata Sons, sono in mano a delle fondazioni. Risale al 1996 l’ingresso nel mondo delle telecomunicazioni con la nascita della Tata Teleservice, mentre nel 2004 è stata la volta di una delle divisioni più profittevoli dell’intero gruppo, ovvero la Tata Consultancy Services. L’operato di Tata si ricorda però soprattutto per una serie di importanti acquisizioni che hanno conferito una dimensioni globale al Gruppo Tata. Tra le operazioni più importanti ci sono state l’acquisto della società britannica di tè Tetley nel 2000 per 432 milioni di dollari, quella dell’acciaieria anglo-olandese Corus nel 2007 per 13 miliardi di dollari e quella relativa all’acquisto dei marchi britannici Jaguar e Land Rover da parte di Tata Motors, che ne prese il controllo da Ford nel 2008 per 2,3 miliardi di dollari. Proprio l’automobile è stata una delle grandi passioni dell’imprenditore indiano, come confermato dalla personale attenzione riservata ad una serie di progetti a marchio Tata degli ultimi anni. I modelli in oggetto furono la Indica e la Nano, due vetture ai quali Ratan Tata contribuì in maniera diretta collaborando ai disegni iniziali da cui poi derivarono le versioni definitive. Per Tata si trattò di un successo a metà, perché se è vero che la Indica fu un vero e proprio successo commerciale, altrettanto non si potè dire della Nano, che nonostante il grande sostegno pubblicitario non riuscì ad entrare nel cuore delle famiglie indiane per le quali era stata pensata. Il modello venne messo così fuori produzione dopo 10 anni a seguito di vendite definite insoddisfacenti. Per gli europei l’immagine di Tata rimarrà comunque legata alla rinascita di Jaguar e Land Rover, due marchi storici dell’industria automobilistica inglese che, dopo le incertezze degli anni della gestione Ford, sono tornati a recitare un ruolo di primo piano grazie ad una serie di modelli capaci di incarnare lo spirito originario dei due marchi coniugandolo con la più moderna tecnologia disponibile.

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La indica uscì vent anni fa per mercato indiano dove al max avevano la bicicletta; Mi sembrava infatti una palio ricarrozzata Si la indica era super utilitaria ma han comprato Jaguar e land rover Onestamente non saprei La Indica ha molto di italiano: disegnata dal nostro IDEA Institute, base Palio, motori Fiat, queste erano le joint venture di spessore, motori e meccaniche italiane esportate all’estero. Peccato per la Nano che ho sempre trovato un concept geniale, ma non ha avuto un grande successo. looooooooooool Avrà anche fatto beneficenza, sarà stato anche un brav’uomo ma non sentiremo la sua mancanza considerato che ha prodotto un disastro di marchio che solo in India potevano vendere.Qualità e sti indiani agli antipodi proprio Agnelli indiano mamma mia quanto cinismo qui sotto This the kinda beat that goes ratata ratata ratata Non credo mi abbia nominato suo erede universale, peccato, sarebbe stato un atto filantropico a mio beneficio. Ecco perchè si dice “Forza! Sali sulla macchina della tata” Ma è il gruppo anche a capo di Poli Steel? Sosteneva i progetti filantropici quindi era sicuramente una brava persona.Anche Berlusconi lo faceva. Un articolo intero e non nominate nemmeno tata steel, il ramo più importante del gruppo… da me le concessionarie tata sparirono più velocemente di una sveltina https://uploads.disquscdn.c… Come lo chiameremo?*rumore d’accensione di un auto”Ratan Tata” Prova nuovo Ford Explorer 2024: il SUV elettrico del cambiamento | Video Tesla Cybercab, il robotaxi di Elon Musk è finalmente arrivato Prova Renault Clio E-Tech: una buona ibrida, ma il cambio non è il top | Video Suzuki Swift Hybrid, con la 4×4 si va davvero ovunque | Video 2008 – 2024 HDnetwork srl – (parte del gruppo BlazeMedia) – P.IVA 06183350484 I migliori contenuti realizzati da HDmotori, impreziositi da commenti e sintesi inediti, ogni giorno nella tua e-mail.

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Aman Mehndiratta
Aman Mehndiratta
Aman Mehndiratta encourages the concept of corporate philanthropy due to the amazing advantages of practicing this. He is a philanthropist and an entrepreneur too. That is why exactly he knows the importance of corporate philanthropy for the betterment of society.

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